intervista a gabriele picco / interview with Gabriele Picco
By di: marco antonini / Marco Antonini

Marco Antonini: come sei tornato a New York? dopo la tua prima visita mi era sembrato di capire, anche dal tono negativo dei lavori ispirati a quell’ esperienza, che ne avessi le scatole piene…
Marrco Antonini: How did you get back to NY? After your first visit, your artwork gave me the impression you were kind of sick of the City.
Gabrielle Picco: mah… in italia non succedeva nulla… ed in realtà ero rimasto con la voglia di tornare, me l’ero posto come obbiettivo: tornare a New York e trovare una galleria. Chiunque voglia combinare qualcosa passa da qui… ed io sono un tipo ambizioso.
Gabrielle Picco: Well, I had nothing better going on in Italy… and I held on to the desire to come back, one day. It was a target, something to accomplish. I wanted to be represented by a local gallery… you know… I’m the ambitious type.
MA: la tua galleria (la Priska C.Juschka, n.d.r.) � nel cuore di Williamsburg…una zona "calda", adesso…come tutta Brooklyn, più o meno…
MA: Your gallery here (n. Priska C. Juschka) is in the heart of Williamsburg… still a hot spot of the Scene…
GP: si, c’� un gran movimento… la Priska C.Juschka � uno degli spazi più grande dove abbia mai esposto e… hai sentito di quell’autobus che porta le ricche signore di Manhattan a Williamsburg a vedere gli opening? � un servizio organizzato dagli stessi galleristi…