CresciteStefania Carrozzini |
![]() Roy Andrew Beyer, Insulinde, 1992, family portrait, 82x82cm, series 2/6.
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Quando parliamo di crescite che cosa intendiamo? Crescita vuol dite partire da un punto A e con un percorso lineare arrivare ad un punto B. Ma nella storia dell’arte questa evoluzione non è così poi semplice e lineare. La linea di evoluzione dell’arte assomiglia piuttosto ad un percorso a spirale, dove per salti quantici, le idee, gli sviluppi, le invenzioni, si ripetono e ritornano sotto altra veste. Esistono al riguardo poi diverse teorie. In questo caso però la crescita pare non procedere così seguendo una linea retta.
La crescita presuppone comunque una idea di evoluzione. La si può intendere in senso positivo, prendendo come modello un’idea di sviluppo. E’ la linea di un grafico che sale, sale fino a toccare un apice. M ala discesa di questa linea sara’ poi inevitabile. Possiamo anche trovarci di fronte a fenomeni di tipo involutivo: qualcosa cresce solo in apparenza, oppure le condizioni di partenza non sono le piu’ ottimali e la crescita in realta’ sprigionera’ potenzialita involutive. Nel nostro mondo contemporaneo una cosa è certa : l’idea di sviluppo, di un certo tipo di sviluppo, è in crisi in quanto alla base c’è un concetto erroneo di dare ed avere rispetto sia all’ecosistema sia all’ecologia mentale umana. La nostra quantità di risorse non è infinità. Per cui siamo alla ricerca di nuovi modelli con cui affrontare e definire la qualità della vita. Tale premesssa era necessari aper sottolinerae come l’arte non sia avulsa dalla realta’ e questa mostra intende sviluppare dal punto di vista estetico tutto ciò che si intende appunto come “crescita”; la comunicazione artistica diviene operazione attiva per riflettere sul concetto aprendo diversi territori di confronto estetico. Le interpretazioni degli artisti chiamati a confrontarsi sul tema sono tra le più eterogenee, partendo dalla ricerca di crescita organica il corpo si fa territorio privilegiato per mettere in scena i dispositivi di attivazione dell’energia vitale, le sue trasformazioni e gli interventi su questo campo manifestano le infinite possibilità comunicative reali e virtuali. Nel mondo del dominio della tecnica la perdita di senso e il surplus di informazione non danno scampo al desiderio di scambio simbolico e la partita dell acvocmcuniazione tar gli esseri e’ tutta giocata su regole che in realta’ sono ma mal condivise. In tale contesto crescita è intesa come sviluppo vitale connesso all’organico che preme per manifestare il ritorno all’origine della vera natura per ricostituire un’integrità tra l’essere materiale e spirituale, tra simbolo e materia. I sintomi di questa emergenza ci sono già: l’essere umano sempre più estraneo a se stesso cerca la via per riconnettersi al tipo di crescita mentale, fisica e spirituale che gli è consona e fatica a trovare la propria strada per via di numerosi ostacoli al suo sviluppo, agli interrotti sentieri. La ricerca del profitto e la continua manipolazione dell’essere umano, la continua ricerca di aderenza a falsi modelli precostituiti di pensiero e di immagine, stanno sostituendo le reali e individuali potenzialità di una crescita simbolica e creativa. Le crescite organiche, cosi come quelle simboliche non procedono mai per schemi fissi, precostituiti, non condividono le leggi della serialita’ e della clonazione. Queste sono i presupposti delle crescite effimere su cui si fondano la tecnica e le macchine. Ciò che denota l’individuo e ne è la sua caratteristica fondante è la crescita come intreccio di simbolo e calcolo, nell’ambito del riproducibile ma nel contempo irripetibile e antiseriale. Il paesaggio urbano è la prova concreta di idea di crescita abnorme. Il processo di una città che si sviluppa in modo insano e senza controllo, come un mostro dai lunghi tentacoli, ha il suo parallelo nel processo organico e cancerogeno che ha come teatro le cellule impazzite del corpo umano. Cellule che hanno dimenticato la loro vera funzione e invece di cooperare aggrediscono e scambiano per nemico quello che dovrebbe essere il proprio simile. Il microcosmo e il macrocosmo condividono le stesse leggi naturali e dimostrano come noi siamo parte del Tutto. Interrogarsi sul concetto di crescita dal punto di vista estetico significa ristabilire un ordine dal disordine illimitato di falsa crescita in cui siamo immersi, dai processi urbani di crescita incontrollata il segno di un’esplosione che mina alle fondamenta la qualità della vita a misura d’uomo, al potere anch’esso incontrollato della tecnologia e dell’informazione. L’idea di crescita costituisce un momento di confronto su cui soffermarsi sui guasti prodotti da una certa idea di sviluppo. Quando si parla di crescita, in senso umano viene in mente la nascita, un seme che ha in se le potenzialità per fare venire alla luce i suoi elementi. E’ anche vero che ogni crescita ha in nuce la sua morte. E’ nell’ordine e nel corso naturale della vita. Solo l’arte aspira all’immortalità e si discosta da tale visione materialistica. E’ proprio nell’ambito del processo creativo che risiede l’idea di una crescita sempre viva mai scalfita da zone d’ombra. |
Crescite – Stefania Carrozzini
Date posted: June 18, 2006
Author: jolanta